Dott. Stefano Da Dalt

Oftalmologia Roma,
Azienda Ospedaliera San Filippo Neri

Dott. Stefano Da Dalt

Oftalmologia

Roma, Azienda Ospedaliera San Filippo Neri


Paese: Italia

Provincia: Roma

Località: Roma

Centri medici:

Specializzazione: Oftalmologia

Reputazione

  • Accessibilità
  • Comunicazione
  • Efficacia
  • Raccomandazione
(1.00)
(1.00)
(1.50)
(1.00)

Valutazioni

Scritto su 13.11.2023
 
  • Malattia/affezione trattata: Stenosi delle vie lacrimali
  • A che età hai ricevuto il trattamento: 80
  • Tempo di attesa per la visita: 10 giorni
Un grazie di cuore al dott. Stefano Da Dalt e a tutto il suo staff per la gentilezza, umanita', professionalità e velocità nel risolvermi un problema che mi portavo dietro da anni.
Rispondi
Scritto su 29.07.2023
  • Accessibilità
  • Comunicazione
  • Efficacia
  • Raccomandazione
(1)
(1)
(1)
(1)
 
  • Malattia/affezione trattata: angioma sottopalpebrale
  • A che età hai ricevuto il trattamento: 67
  • Tempo di attesa per la visita: 2 ore
Gentile Professor C.T., ,

le scrivo per portare alla sua attenzione la mia recente esperienza con l'Ospedale Oftalmico di cui lei e' dirigente.
A seguito di un sanguinamento dell'occhio sinistro (gocce di sangue che copiose uscivano dall'interno della palpebra), mi sono recata presso il PS di piazzale degli Eroi.

Un po' eroi bisogna esserlo per affrontare i disagi dei lunghi tempi di attesa, ma li avevo previsti, così come gli altri pazienti in coda davanti a me, quindi massima tranquillita' e collaborazione del pubblico. Quello che non avevo previsto e' che oltre ad essere un po' eroi, bisognasse anche tollerare sgarbo ed inumanita' del medico di guardia Dott. Stefano Da Dalt. Nel corso della visita in cui ha proceduto con accanimento a ravanare la zona sottopalpebrale, ha solo ottenuto un copioso sanguinamento, cosi' commentato "ammazza signo', sembra 'na gallina sgozzata". Siamo a Roma ed un po' di cinismo lo mettiamo in conto ma non in un momento critico per il paziente ed in un ospedale di eccellenza. Sono stata quindi invitata ad andare in astanteria con l'ausilio di un kleenex "vada de la' che quando smette la rivedo". Mi richiama e gli dico che a studio del Prof.X avevano individuato un angioma proprio all'interno della palpebra. Ho ottenuto come conseguenza che anche lui si e' reso conto che quello che voleva rimuovere era un angioma e non un corpo estraneo e che, cambiando tono di voce, si e' professato "ma io so' amico de X".
E' da stamattina che cerco un oculista perche' ora la palpebra superiore e' anche molto gonfia e stamani mi sono dovuta aiutare con le dita per aprire l'occhio liberandolo da crosticine aderenti alle ciglia.
Ho per lei una domanda molto semplice: cosa farebbe al mio posto? Le allego una foto scattata ieri in astanteria dopo il "trattamento" esplorativo.
Spero che questa segnalazione possa esserle di aiuto per migliorare professionalità ed immagine della struttura a cui non giovano collaboratori come il Dott. Da Dalt, su cui ho trovato -e non me ne meraviglio- pessimi commenti anche in internet.
Rispondi
Scritto su 31.07.2022
  • Accessibilità
  • Comunicazione
  • Efficacia
  • Raccomandazione
(1)
(1)
(2)
(1)
 
  • Malattia/affezione trattata: Abrasione corneale
  • A che età hai ricevuto il trattamento: 28
  • Tempo di attesa per la visita: 4 ore
Ho girato internet per trovare questo " dottore" se così si può chiamare soprattutto a livello di sensibilità, educazione ed empatia. Mi sono recata al pronto soccorso oftalmico perché accidentalmente mio figlio mi ha dato una manata nell'occhio. Ho provato a resistere qualche ora ma il dolore era lancinante e non riuscivo a chiudere gli occhi. Arrivata alle 4.14 della notte mi è stato riferito che il dottore stava operando e che sarebbe durata circa 2 ore. Infatti, dopo aver terminato il suo sonnellino notturno in accordo con l'infermiere, ha iniziato a chiamare. Appena entrata nella stanza, ho salutato e il dottore non ricambiando il saluto ( si era appena svegliato ed era di malumore) mi ha bisbigliato qualcosa e ho chiuso la porta. In realtà mi aveva detto di sedermi e io invece ho chiuso la porta. Non sia mai! Si è arrabbiato a bestia solo perché non avevo capito e ha continuato per altre 2 volte " SIGNORAAAA LE HO DI SEDERSI NON DI CHIUDERE LA PORTA, LE DICO UNA COSA E NE FA UN'ALTRA?" per due volte me lo ha ripetuto e io mi sono scusata solo perché avevo bisogno di sentire un sollievo nell'occhio. Vabbè, arrivata l'ora della visita mi controlla l'occhio ed esordisce all'infermiere " è un taglietto non ha niente di che" . Io in tutto questo non ero calcolata. Mi manda nella stanza con l'infermiere che mi mette una crema e una benda. Una cura di 10 giorni e benda per 3 giorni, giusto perché era un taglietto. Io esco, ringrazio e saluto . Solo l'infermiere ricambia. E me ne vado. Caro dottore, a me quel taglietto faceva molto male, se i suoi genitori le hanno costretto a studiare medicina, noi pazienti non c'entriamo nulla. Se la notte vuole dormire, non si faccia mettere il turno di notte. E per favore togliete quel cartello " aggredite la malattia e non il personale sanitario" perché con me stanotte le è andata bene, domani chissà.
Rispondi

Altri medici con la specializzazione Oftalmologia

Dott. Dante Stocchi Pomezia, Centro Ricerche Cliniche- Alliance Medical Diagnostic