prof. Palmiero Lucio

Ortopedia e traumatologia

Al centro SMN di Milano da circa 35 anni ci si occupa di trattamento conservativo dei dismorfismi rachidei dell'età  evolutiva, prima con il prof. Frontino, valente chirurgo della colonna e sostenitore dei programmi di prevenzione che si attuavano di concerto con la medicina scolastica, sulla scorta dell'esperienza statunitense sulla validità  della diagnosi precoce e dello screening sistematico nell'età  a rischio.
Con l'avvento del compianto dr. Sibilla l'utilizzo del percorso conservativo, ormai consolidato, molte curve sono state trattate conservativamente con successo sottraendole ad un destino altrimenti chirurgico.
L'attività  dedicata alla diagnosi ed al trattamento conservativo delle scoliosi e delle ipercifosi con 3 ortopedici ed 1 fisiatra annovera circa 3000 visite all'anno tra controlli e prime visite.
L'attività  di degenza tra le altre nosologie di altro interesse, ha letti dedicati per la cura delle scoliosi e delle ipercifosi candidate al trattamento con il corsetto inamovibile in vetroresina.
L'uso di tale materiale introdotto dal Dr. Sibilla circa 20 anni fa, pur mantenendo le caratteristiche costruttive del vecchio gesso di Risser ( Localizer cast ovvero gesso a spinte localizzate), ha costituito un passo avanti rispetto al "œgesso" tradizionale, migliorandone la resistenza, l'occultabilità  sotto gli abiti, particolarmente gradita ai nostri giovani ospiti, nonché le caratteristiche intrinseche di radiotrasparenza di questo materiale, che tra le altre cose pesa 1/3 del corsetto di Risser costruito in gesso.
Tale ortesi fissa coniuga al meglio efficacia e tollerabilità .
La degenza dura 7 giorni:
è prevista una fase propedeutica alla confezione di corsetto in vetroresina attuata a mezzo di fisiochinesiterapia erogata da operatori esperti, che prosegue dopo ad ortesi confezionata manu medica, per consentire un miglior adattamento ad essa e la messa a punto di programma rieducativo per il domicilio.
Durante la degenza viene ripetutamente adattata l'ortesi fissa per consentire una vita normale ed attiva, ci risulta addirittura che qualcuno dei nostri giovani pazienti sia andato a cavallo.
Con una sala gessi ridimensionata, quanto a personale, nel corso del 2013 sono stati confezionati circa 200 corsetti inamovibili in vetroresina e nel corso di quest'anno abbiamo già  sfiorato la quota di 100 corsetti.
La nostra attività , senza false modestie, costituisce motivo di attrazione regionale ed extraregionale ( 1/3 dei ns pazienti provengono da altre regioni)
Nell'autunno scorso siamo stati invitati presso l' ASL 1 di milano ad un tavolo tecnico insieme ad altri ortopedici "œpediatrici" per elaborare i cosiddetti PDTAR ( chi erano costoro?), ovvero percorsi diagnostici terapeutici assistenziali rieducativi condivisi per le patologie ortopediche di interesse pediatrico (Piede, anca, torcicollo miogeno, vizi di torsione arti inferiori, dismorfismi spinali).
La Fondazione attraverso me ha espresso il punto di vista sui dimorfismi spinali, in particolare per il trattamento conservativo di essi.
Il tavolo che ha coinvolto specialisti ortopedici ospedalieri e pediatri di famiglia, ha avuto un particolare focus sull'invio al 2° livello ospedaliero e sul follow up proposto dal 2° livello
Le linee di indirizzo una volta definite sono state inviate formalmente alle Direzioni Ospedaliere per accettazione e costituiranno la base di monitoraggio delle attività  di Ortopedia pediatrica di ASL Milano, sulla base di indicatori concordati.
Le linee espresse sono culminate in un evento formativo nel novembre scorso presso l'Auditorium delle Suore Paoline a Milano, in cui in nome e per conto del Centro Santa Maria Nascente ho illustrato a circa 100 pediatri di famiglia di Milano, per quanto attiene ai dismorfismi spinali in età  evolutiva, quanto emerso e condiviso al tavolo tecnico .
Un ulteriore motivo di soddisfazione e di incentivo a proseguire con la strada intrapresa dai predecessori è stata la recente pubblicazione su una prestigiosa rivista medica il New England Journal of Medicin dell'articolo "œEffect of Bracing in Adolescents with Idiopathic Scoliosis" nato dopo uno studio prospettico svolto su 25 centri canadesi e statunitensi. Dobbs , ortopedico alla Washington University e coautore dell'articolo conclude che l'applicazione di una ortesi toracolombosacrale è il trattamento incruento pi๠comune per prevenire l'accentuazione di una curva scoliotica.
Negli Stati Uniti nel 2009 ci sono stati circa 3600 interventi di chirurgia vertebrale su scoliosi idiopatica dell'adolescente con un costo stimato di 514 milioni di dollari.
Spiega Dobbs che l'obiettivo di questo studio era proprio valutare l'efficacia del "œ bustino" rispetto alla semplice osservazione clinica, studio che è stato interrotto anzitempo per il significativo tasso di successo del trattamento conservativo.
Con il controllo della storia naturale dell'affezione un trattamento ben condotto evita la progressione della curva a 50° o pià¹, evitando l'intervento.
"¦.. E' proprio quello che facciamo da tempo

Lucio Palmiero
Responsabile di Modulo